giovedì 4 agosto 2011

Il re del mondo.

E mille palpitazioni.
E i tasti di un pianoforte che si muovono da soli, mentre guardo i suoi occhi, persi nella nebbia, che vibrano come perle sfiorate dalle onde del mare.
E il suo entusiasmo di fanciullo, mentre insegue le farfalle tra fiori colorati e pensieri di distruzione.Mi sento implodere ad un suo sguardo furtivo, al movimento dei suoi capelli al vento.
E i suoi capelli ricci e biondi, che riflettono i raggi di un sole ingiusto, malvagio.
E il suo corpo perfetto, il suo petto liscio e scolpito, che prende forma tra i miei pensieri e le mie perversioni.
E' tutto come un inizio, niente prende ancora polvere, è tutto ancora da esplorare, da scoprire. Da assaporare.
Le sue labbra rosa, con gli angoli un pò all'insù, che chiedono solo di essere baciate dalla rugiada della notte.
E le sue assenze, la sua capacità di non farsi trovare, mentre il nostro intero mondo si chiede dove sia volato via, stavolta. In quale nido sia andato a posarsi.
E i suoi trenta minuti, chiuso nel bagno della scuola con il suo giocattolo di turno, di cui si stuferà presto. Di cui forse si è già stancato.
Le sue braccia sottili e forti allo stesso tempo, che muove teatricamente mentre suona un notturno al piano. Quelle sue braccia, che vorrei usare come rimedio alla mia solitudine.
E i suoi silenzi, che nel mio cuore sembrano durare un'eternità, nei quali si allontana dal mondo conosciuto per riprendere aria. Per riprendere vita.
E i suoi piedi, i suoi bellissimi piedi che fa luccicare sulla spiaggia d'estate, come due piccole isole deserte in mezzo all'oceano della mia esistenza.
La sua voce, che mi apre sul petto infinite finestre su infinite città, su infiniti paesaggi.
La sua voce che mi chiama in sogno. E i miei incubi che diventano realtà, quando apro gli occhi e vedo lui, in fondo al corridoio, tra i suoi sudditi, a dominare sul mondo intero.
Domina anche me, te ne prego, e non lasciarmi qui, impiccato ai tuoi ricordi.
Hai sentito il terremoto? E' qui, dentro di me...