sabato 4 agosto 2012

Per A.

Eri tu, lassù.
Che mi aiutavi ad uccidere me stesso,
con quel tuo corpo dorato,
e i tuoi capelli d'inchiostro.
Mi hai fatto impazzire, perdere la ragione,
e mi hai donato ponti e gallerie
tra la mia anima e la tua.
Tra le mie ossa e le tue carezze.

Desidererei la tua gloria,
se solo potesse lavarmi da tutta questa polvere
che mi hai lasciato addosso.
Volevi il mare, e ti ho dato un oceano.
Volevi l'alba, e ti ho portato oltre l'atmosfera.
Mi hai aperto le porte della tua vita perfetta
e dopo appena poche ore,
un'eternità,
mi hai sbattuto fuori da tutto quel bagliore.
Da tutto il tuo splendore.

Il dio dei morti non ha più vita.
E le nuvole, non sfrecciano più sul mio cielo.
Sulla tua tomba.
Potrei arrivare da te,
potrei arrivare...
Ma morirei di nuovo.
E non me lo permetteresti mai. Neanche questo.
Per un solo istante. Per un solo attimo di brividi.
E di pazzia.

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