martedì 28 giugno 2011

Umanità.

Uomini che si mescolano ad altri uomini, come i serpenti con la terra.
Sorrisi imbarazzati, sorrisi consumati al tavolo di un bar, alla cassa di un supermercato. Per sentirsi meno soli, meno vuoti.
Accenni di abbracci che fanno sperare in qualcosa in più, che fanno ricordare momenti passati, momenti trascorsi in vite precedenti.
Cuori che battono ed esplodono, per la mancanza di qualcuno o di qualcosa. Cuori che sanguinano e palpitano, per un amore mancato, per un amore sognato.
Vento che soffia tra palazzi diroccati, portando con sè memorie di antiche melodie dimenticate dal mondo, e che solo i gatti di strada, qualche volta, ricordano.
Donne che si legano i capelli, che si truccano e si mascherano per cercare di essere più appetibili, più donne, più forti.
Anime inquiete e fiori del male che appassiscono in una notte, nel disperato tentativo di emergere dal cemento nel quale si trovano.
Onde che si infrangono su scogli di cartapesta, che si sgretolano lasciando il posto al vuoto, al nulla.
Occhi che guardano in ogni direzione, ma che non riescono a vedere niente intorno a loro, ad eccezione di qualche povero pazzo seduto su un marciapiede di nuvola.
Pianoforti che suonano requiem e marce nuziali, senza essere ascoltati da nessuno.
Abiti da sposa ingialliti dal tempo e dallo spazio, dimenticati per sempre in un armadio polveroso ai confini dell'universo.
Baci scambiati al tramonto in riva al mare della misericordia, con passione e compassione, per sentire il fremito di un secondo, di un istante di magia.

Stasera le stelle chiedono aiuto, ma nessuno le ascolta, nessuno si prende cura di loro.
E muoiono e si spengono, in un'esplosione di luce e disperazione.
E di sogni irrealizzati.

2 commenti:

Veronica ha detto...

I tuoi accostamenti "impossibili" rendono il tutto estremamente reale e umano. Bello.

P. ha detto...

Adoro le impossibilità e le contraddizioni. Rendono la vita un pò più divertente, secondo me.
Grazie mille :)