venerdì 6 maggio 2011

L'uomo nero.

Siete tutti morti.
Fuori da questo mondo, dentro ad un altro.
Pioggia sottile, tagliente, brucia come fuoco sulla pelle.
Un mostro di smisurate dimensioni divora ogni albero, ogni edificio, ogni anima presente in paese.
Ha uno sguardo triste, perso nelle dimensioni, vuoto come un buco nero. E mangia, mangia, mangia.
Ingoia tutto ciò che incontra sulla sua strada, mentre la pioggia continua a cadere impetuosa, inarrestabile.

"Qualcuno lo fermi, per carità!"
No! Non osate fermarlo! Lasciate che finisca ciò che ha iniziato, lasciate che porti a termine la sua missione. Lasciate che ripulisca tutto per bene. Che faccia pure piazza pulita di ogni sozzeria e di ogni sudiciume presenti in questo mondo.
Guardate bambini, l'uomo nero è arrivato, finalmente, ora sì che potete aver davvero paura. E scappate, finchè siete in tempo, prima che divori anche voi.
L'uomo nero è arrivato, finalmente, richiamato dalla voglia di disperazione del genere umano. Richiamato dal suo dolore, dal suo egoismo. Dalla sua voglia di morte.

Preparatevi, perchè questa pioggia non cesserà, vi si scioglierà addosso come acido, finchè il mostro è in città.
Dov'è il vostro cuore, eh?
Dove sono le vostre paure, le vostre vergogne?!

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