domenica 17 aprile 2011

Stanotte.

Stanotte si è acceso un cuore.
Stanotte è caduta una fata dal cielo, illuminando un pezzo di mondo.
Illuminando un pezzo di te.
Il tuo profilo mi sfiora una guancia, e mi fa girare e rigirare, mi sento una trottola impazzita. Mi sento perso in te.

Chopin è ancora lì, seduto al suo pianoforte, disperato, non sa più dove mettere le mani. Suda, si dimena per trovare la nota adatta ai tuoi occhi, la melodia giusta per la tua anima.
Povero ragazzo... quanto dovrai soffrire...
Mi innaffi con il tuo sudore ogni volta che il tuo sorriso si scontra col mio. Mi inondi della tua luce, ogni volta che i tuoi occhi si mescolano ai miei.
Voglio le tue mani, le voglio dentro me, sotto la mia pelle, tra i miei sensi, tra le mie perplessità. Voglio che mi aiuti ad uccidere la mia anima, voglio che mi aiuti ad annullarmi.
Fammi esplodere come una supernova. Ingoiami e lacerami, e poi perditi in me, se ancora esisterò su questa terra.
Tu mi dai la vita ogni giorno, ed ogni notte me la togli. Mi sommergi tra le tue onde. Mi anneghi e mi riprendi all'ultimo istante. Quell'ultimo, dannato istante che non passa mai.

Stanotte il mondo girerà al contrario, per poi fermarsi a guardare oltre l'universo stesso.
Stanotte io correrò da te, dall'altra parte del cielo, per goderti ancora. Ansimando tra le tue dita umide, toccherò le tue spalle, sperando di trovarvi un paio d'ali. Sperando di trovarvi la libertà.
Sperando di trovarvi la menzogna.

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